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Quando si parla di brigantaggio meridionale un nome signoreggia su tutti: Carmine Crocco Donatelli. La sua figura è divenuta nel tempo l’archetipo del brigante: padrone dei boschi, ora crudele ora compassionevole, semianalfabeta ma in possesso di una saggezza popolare più realistica della cultura accademica. Viene qui riproposta la sua autobiografia, raccolta nel 1903 quando il bandito scontava in carcere gli ultimi anni della sua vita.
Invano si è cercato finora di negarne l’autenticità: Come divenni brigante rimane uno dei documenti più importanti sul fenomeno delle bande e sulla storia del Sud. Un racconto di miseria, ingiustizia e violenza ambientato in un mondo in cui “la patria e la legge, la prima è una puttana, la seconda peggio ancora”.
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Dalla prefazione:
Ma non si rende giustizia a una figura come Crocco né dipingendolo come un Innominato, né come un Robin Hood.
Carmine Crocco (1830 – 1905) della famiglia soprannominata dei Donatelli, fu a capo di una delle più valide bande di briganti del Mezzogiorno post-unitario, con base nel bosco di Lagopesole nei pressi di Rionero in Vulture. Fuggito a Roma, nel 1872 fu condannato ai lavori forzati a vita. Morì nel carcere di Portoferraio..
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Autore: Carmine Crocco
Titolo: Come divenni brigante
Collana: Pillole per la memoria
Isbn: 978-88-96576-04-5
Pagine: 88
Copertina: morbida
Prezzo: € 6
Isbn ebook: 978-88-96576-21-2
Prezzo ebook: € 2,99
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