di Marcello Donativi
3 aprile 2024
Cari amici, in passato abbiamo già affrontato il doloroso tema degli italiani internati nei campi di concentramento nazisti, con la ristampa di Perché gli altri dimenticano di Bruno Piazza.
Oggi torniamo sull’argomento proponendovi un’altra testimonianza di un nostro concittadino, il romano Aldo Bizzarri, arrestato nel 1944 a Budapest mentre dirigeva un istituto di cultura italiana all’estero e deportato a Mauthausen, in Austria, fino alla primavera del 1945. In questo piccolo libro, scritto in pratica a caldo subito dopo la liberazione, Bizzarri si sforza non tanto di raccontare la propria esperienza personale nel lager, quanto di raccogliere i ricordi suoi e dei suoi compagni di prigionia per ricostruire la vita quotidiana nel campo di concentramento, con le sue violenze, le sue illogicità e i suoi rari barlumi di umanità: una “città ermetica”, appunto, chiusa al mondo esterno e comprensibile soltanto a chi ci ha vissuto.
Come sapete, la collana Pillole per la memoria è dedicata per lo più alle opere storiche dal punto di vista dei testimoni oculari: diari, memorie, ricostruzioni di chi ha vissuto in prima persona un determinato periodo o avvenimento storico. Con questa nuova pubblicazione speriamo di contribuire anche noi, nel nostro piccolo, a tramandare il ricordo di una delle più grandi tragedie nella storia dell’umanità.
Aldo Bizzarri
MAUTHAUSEN CITTÀ ERMETICA
Le memorie di un sopravvissuto ai lager nazisti.