Nel 1879 Adolfo Rossi ha soltanto ventuno anni. Vive nel suo paese in provincia di Rovigo e ha da poco trovato un impiego nelle Poste. Tuttavia, preso da una voglia di avventura giovanile, tormentato da una “nostalgia dell’ignoto”, lascia tutto e si imbarca per New York. Sono gli anni della grande emigrazione dall’Italia agli Stati Uniti e il nostro, che ha potuto studiare e non è spinto dalla fame, condividerà la sorte dei braccianti e degli artigiani osservando tutto con l’occhio lucido del cronista.
Scritto al suo ritorno in patria, Un Italiano in America è un vivace spaccato dell’emigrazione italiana, un documento importante per non dimenticare il periodo non lontano in cui, come recita una frase in voga, gli Albanesi eravamo noi.
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Dalla prefazione:
[…] Rossi si sforza di intravvedere il lato curioso, quasi divertente, delle cose. Ne è un esempio quello che, a nostro avviso, è uno dei passi più riusciti: la descrizione del gergo italo-americano. Nel corso di due pagine memorabili, possiamo assistere a un’intera conversazione tra due italiani, che parlano nella loro lingua inframmezzandola di parole inglesi storpiate e italianizzate. Al punto da avere alla fine frasi come “Sì, adesso è in un buon bisiniss (business); ha un bello stendo (stand) di pinozze (peanuts) in Vico Stretto (Bleecker Street).”
Adolfo Rossi (1857 – 1921) nato nei pressi di Lendinara (Rovigo), emigrò giovanissimo negli Stati Uniti, dove intraprese la carriera giornalistica. Rientrato in Italia, è stato corrispondente di guerra per il Corriere della Sera e ispettore del Commissariato sull’Emigrazione Nazionale.
Autore: Adolfo Rossi
Titolo: Un Italiano in America
Collana: Pillole per la memoria
Isbn: 978-88-96576-39-7
Pagine: 258
Copertina: morbida
Prezzo: € 14
Isbn ebook: 978-88-96576-40-3
Prezzo ebook: € 5,99
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