di Marcello Donativi
26 aprile 2022
Avremmo preferito annunciare l’uscita di un nuovo libro scrivendo che non è più attuale. Purtroppo non è così.
In questi giorni convulsi, il giornalismo di guerra è più che mai alla ribalta. Ma com’erano le corrispondenze dal fronte cento anni fa, al tempo della tragedia della Prima Guerra Mondiale? Quali resoconti si potevano leggere sulla stampa dell’epoca?
Luigi Barzini era l’inviato del Corriere della Sera, una delle firme di punta del quotidiano, un modello per tanti giornalisti delle generazioni successive. Abbiamo selezionato una serie di articoli da lui scritti tra il 1914 e il 1918, a partire dall’annuncio delle ostilità tra le potenze europee fino alla battaglia di Vittorio Veneto.
Interessante leggere il modo in cui il conflitto fosse raccontato agli italiani del tempo: la sorpresa per fenomeni all’epoca nuovi come la guerra di trincea, la descrizione di innovazioni tecnologiche come l’aeroplano o il sommergibile, ma anche la retorica patriottica sotto cui i giornalisti, costretti dalla censura militare, nascondevano i lati più crudi della vita dei soldati. Aspetto che attirò più di qualche critica a Barzini, da alcuni considerato alla stregua di un propagandista.
Un’occasione in più per rileggere la Storia, come piace a noi, attraverso gli occhi dei contemporanei.
Luigi Barzini
LA GRANDE GUERRA IN DIRETTA
Le corrispondenze dal fronte di uno dei più grandi inviati di guerra della storia italiana.
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